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Cosa sono le Apnee Notturne?

Russi tutte le notti o quasi? Sei sempre stanco e hai difficoltà di concentrazione durante la giornata? Potresti soffrire di apnee notturne e non saperlo.

il 2-6%

della popolazione adulta mondiale soffre di OSAS

La sindrome delle apnee notturne, la cui definizione medica è Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (Obstructive Sleep Apnea Syndrome - OSAS), è una patologia cronica molto diffusa che comporta ripetute interruzioni dell’attività respiratoria durante il sonno. Tali interruzioni causano il risveglio frequente del soggetto che ne è affetto. Sebbene questi risvegli durino poco (talvolta solo 2 o 3 secondi) e una persona in genere non li ricordi nemmeno il mattino seguente, essi si possono presentare anche centinaia di volte in una notte, impedendo alla persona di riposare adeguatamente.

lo sai che

Le cause

A questo punto vi starete chiedendo: quali sono le cause di questa patologia? In realtà, non ci sono delle vere e proprie “cause”, ma piuttosto dei fattori che possono contribuire al restringimento delle vie aeree superiori, causando apnee notturne. Tra questi, troviamo:
  • l’aumento significativo di peso

  • il consumo di alcool

  • l’abitudine al fumo

  • l’uso di farmaci e/o rilassanti che inducono il sonno

Inoltre, ci sono alcune caratteristiche fisiche che favoriscono la presenza di apnee notturne:
  • sovrappeso o obesità (Body Mass Index - BMI, Indice di Massa Corporea - >29 kg/m2);
  • una circonferenza del collo superiore ai 43 cm per gli uomini o a 41 cm per le donne;
  • la presenza di malformazioni al viso o/ed anomalie oro-faringee (tutte quelle situazioni anatomiche che determinano un malfunzionamento delle prime vie aeree). 

I sintomi

 

La persona affetta da apnee notturne presenta alcuni sintomi facilmente identificabili.

 

Se soffri di apnee notturne, potresti però non notare di essere affetto da questa patologia. L'apnea notturna è comunemente associata al forte russamento notturno, ma non tutti i russatori ne soffrono. Per il 75% dei pazienti, il primo segno di apnea notturna è quando il proprio partner nota alcune problematiche durante il nostro riposo: russamento o respiro in modo anomalo. Il tuo partner di solito è preoccupato per la tua respirazione anormale e ma dobbiamo anche ricordare che questa situazione può avere un impatto significativo anche sulla vita del partner stesso che non riesce a riposarsi adeguatamente a causa dei sintomi più comuni quali il russamento. Questa mancanza di sonno mette a dura prova la relazione e ha un impatto significativo sulla qualità generale della vita. Durante il giorno, un altro segno comune è l'eccessiva sonnolenza diurna: sentirsi stanchi al mattino dopo un'intera notte di sonno o voler sonnecchiare durante il giorno 

Quali sono i sintomi delle Apnee Notturne di giorno?

  • sonnolenza e sensazione di stanchezza
  • cefalea mattutina
  • riduzione della concentrazione e dell’attenzione
  • variazioni dell'umore e alterazioni della personalità
  • riduzione della destrezza manuale

Quali sono i sintomi delle Apnee Notturne di notte?

  • russamento abituale (tutte le notti) e persistente (da almeno 6 mesi)
  • pause respiratorie nel sonno (riferite dal partner)
  • risvegli con sensazione di soffocamento in soggetto russatore (non necessariamente abituale)
  • necessità di urinare frequentemente
  • eccessiva sudorazione

Le conseguenze sulla salute

Diagnosticare per tempo la malattia può essere fondamentale. Le conseguenze a lungo termine delle apnee notturne sono svariate:

Malattie Cardiovascolari

le persone affette da apnee notturne presentano una più alta incidenza di malattie cardiovascolari causate dai ripetuti fenomeni di ipossia (carenza di ossigeno) che si verificano durante le apnee notturne e dalle oscillazioni della frequenza cardiaca e dei valori di pressione arteriosa. Queste sono ad esempio:

  • ipertensione arteriosa
  • aritmie
  • ictus
  • infarto
  • arresto cardiaco

Obesità e diabete

Alcuni studi clinici hanno confermato la relazione tra le apnee notturne e il diabete di tipo 2. Affermando che il 15-30% dei soggetti affetti da apnee notturne hanno anche il diabete.

La frammentazione del sonno ha anche un impatto negativo sulle abitudini alimentari, poiché aumenta la sensazione di fame e riduce quella della sazietà. Questo quindi promuove anche l'obesità, che è essa stessa un fattore di rischio per il diabete di tipo 2 e un fattore aggravante della sindrome delle apnee ostruttive del sonno. Di conseguenza, l'obesità, l'ipertensione e l'apnee notturne sono strettamente legate.

Ognuna di queste malattie promuove le altre e quindi aumenta il rischio di complicanze. È molto importante pertanto non sottovalutarle e sottoporsi a controlli regolari con il medico.

Chi è affetto da apnee notturne ha maggior possibilità di sviluppare resistenza all’insulina.

Le conseguenze nella vita di tutti i giorni

Vivere con le apnee notturne significa che potresti dover imparare a gestire regolarmente la stanchezza e la sonnolenza eccessive, che potrebbero mettere a dura prova la propria vita e relazione. La stanchezza diurna è il problema più comune. Potresti sentirti stanco al mattino dopo una notte irrequieta e avere difficoltà a rimanere sveglio con il passare della giornata, desiderando addormentarti nel pomeriggio. La stanchezza può portare a scarsa concentrazione e riflessi più lenti, persino incidenti domestici. Le apnee del sonno incidono anche sulle relazioni sociali, compromettendole, a causa della sonnolenza diurna e delle frequenti variazioni del tono dell’umore (depressione). In media, depressione e ansia colpiscono rispettivamente il 35% e il 32% dei pazienti con sindrome delle apnee ostruttive nel sonno.

Diagnosi delle Apnee Notturne

Come diagnosticarle?

Nonostante la sindrome delle apnee del sonno sia una patologia notevolmente diffusa nella popolazione, questo disturbo generalmente non viene diagnosticato e trattato in modo adeguato. In Italia, in particolare, tale patologia spesso non viene riconosciuta, per due motivi principali:

  • il fenomeno del “russare” continua a essere sottovalutato dai pazienti e dagli stessi medici;
  • le strutture organizzate per poter diagnosticare questa malattia sono ancora poche.

La Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno, patologia di relativamente recente identificazione fisiopatologica e clinica, è una condizione patologica auto-aggravante ad evoluzione progressiva e richiede, per questo, un tempestivo inquadramento da parte dello specialista.

Come fare, quindi, per effettuare una corretta diagnosi delle apnee notturne?

Oltre agli esami di cui parleremo nei prossimi paragrafi può cominciare ad effettuare un test attraverso questo questionario.

Per saperne di più guarda il video animato del nostro amico Carlo

La polisonnografia

Se dal colloquio con il medico emerge il sospetto di apnee notturne, non rimane che indagare la qualità del sonno. L’esame si chiama polisonnografia e si può eseguire solo nei Centri specializzati perché è necessario dormire una notte in ospedale, in camere attrezzate. Rileva in modo indolore e mentre il paziente dorme, il flusso respiratorio, il russamento, i battiti cardiaci e la frequenza cardiaca, il livello di ossigeno nel sangue, la posizione assunta durante il sonno, i movimenti dell’addome e del torace, l’attività del sistema nervoso centrale, il movimento delle gambe e degli occhi. In alternativa alla polisonnografia, può essere comodamente svolto presso il proprio domicilio il monitoraggio cardio-respiratorio, esame meno invasivo rispetto alla polisonnografia, ma altrettanto utile a diagnosticare la sindrome delle apnee notturne. Sarà il medico a consigliarvi la soluzione più adeguata.

Il ruolo del medico nella diagnosi

Se sospetti di essere affetto dalle apnee del sonno, devi contattare immediatamente il tuo medico, che valuterà i sintomi e, se lo riterrà necessario, ti indirizzerà in uno dei centri dedicati allo studio dei disturbi respiratori del sonno, che possono essere presenti sia all’interno di strutture pubbliche sia private.

Lo Specialista del sonno

All’interno del centro, lo Specialista del sonno ti sottoporrà ad alcuni esami di approfondimento, anche fisici, come la misura del peso e della circonferenza del collo. Sulla base dei risultati, se mostrerai sintomi di apnee notturne, lo specialista ti prescriverà una polisonnografia o monitoraggio cardio-respiratorio. Quest'ultimo può essere effettuato anche al domicilio.

La terapia

Se ti è stata diagnosticata la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS), è rassicurante sapere che si tratta di una condizione comune e curabile. Esistono diversi modi per trattarlo che riducono e controllano i sintomi. In alcuni casi, ciò potrebbe richiedere un trattamento per tutta la vita. Ecco le principali opzioni di trattamento. Chiedi al tuo medico di suggerirti quello più adatto a te in base alla gravità della malattia e al tuo contesto medico personale.

CPAP

La Terapia con CPAP è il trattamento standard e la terapia più efficace per l'OSAS. Si possono, infatti, mantenere “aperte” le prime vie aeree con l’utilizzo di un apparecchio ventilatorio a pressione positiva (CPAP / AUTOCPAP) per la sindrome delle apnee ostruttive del sonno di moderata e grave entità

Come funziona la CPAP?

Durante il sonno indossi una maschera collegata alla CPAP che che genera una fornitura continua di aria ambiente e mantiene aperte le vie aeree. A volte viene utilizzato un umidificatore per evitare possibili effetti collaterali come mal di gola e secchezza nasale.

Perché dovrei usarla?

La CPAP potrebbe essere inizialmente scomoda da usare e potresti essere tentato di interrompere la terapia. Ma se continui a usarla regolarmente - un minimo di 4 ore consecutive al giorno, ti ci abituerai presto e la tua qualità di vita dovrebbe migliorare notevolmente. La CPAP riduce il russamento e la stanchezza e aiuta anche a ridurre il rischio di molte condizioni di salute a lungo termine come l'ipertensione o il diabete di tipo 2. 

Chirurgia

La chirurgia viene utilizzata solo in circostanze specifiche e richiede una consulenza specialistica. Non è raccomandato di routine perché comporta il rischio di complicazioni più gravi. Può essere considerato solo come ultima risorsa se altri trattamenti non hanno aiutato.